Sophia, la cantastorie, è una mia carissima amica.
Condivide con me moltissimi di racconti, che io, a mia volta, voglio condividere.
Sarà un epico viaggio alla scoperta del nostro favoloso mondo.

Kaleval, lo storico.

venerdì 29 luglio 2011

La leggenda del Grande Nero

Qualche decina di anni fa accadde un fatto memorabile. Fu un momento di grande difficoltà per l'impero, ma soprattutto per la città di Antaria.
L'istituzione dell'impero era nata da poco, era ancora giovane, e grandi e importanti città come Trivaria, Sinaril, Twil'har non gradivano il fatto di essere state incluse sotto la giurisdizione di Antaria, e richiedavano grandi margini di autonomia.
Fu proprio in questo periodo che come un fulmine a ciel sereno piombò su Antaria il Grande Nero.
Arrivò in una tarda notte di primavera e scatenò il panico, probabilmente attratto dalle grandi ricchezze che la città a capo dell'impero nascente stava accumulando.
Così venne per compiere la sua razzia.
Era imponente e gigantesco, uno dei rarissimi dragoni che popolano il mondo. Pochi credevano all'esistenza dei grandi draghi, esseri antichi e potenti, quanto rari, se non leggendari. Da secoli non se ne vedeva uno in questa zona del mondo.
Il dragone arrivò, le scaglie scure come la notte, ma brillante delle gemme incastonate sul suo corpo.
Per questo motivo venne chiamato "il Grande Nero".
Colpì il centro della città e i palazzi più importanti, spargendo fuoco e gas velenosi. Niente sembrava potersi opporre a lui.
Per fortuna la città, dopo un po' di smarrimento iniziale, seppe rispondere.
Con estremo coraggio e sacrificio, i cavalieri di Antaria, lo caricarono attaccandolo senza sosta nei momenti in cui si posava a terra.
Il Grande Nero fu preso di sorpresa, perchè l'imperatore Andaril I, possente arcimago e il gran sacerdote Victor lo sfidarono apertamente con i loro poteri, unendosi in battaglia e schierandosi nelle prime file dell'esercito.
Il dragone stordito e ferito fuggì via prima di soccombere.
Volò verso sud.
E fu così che l'imperatore Andaril I prese una coraggiosa decisione. Il dragone doveva essere finito affinchè non potesse riprendersi e in futuro tornare ad attaccare la città.
Inoltre, da grande statista qual'era, questa azione clamorosa doveva servire da monito ed esempio per le città che stentavano a riconoscere l'autorità dell'impero.
Andaril I decise in fretta. Con Victor, suo grande amico, partì immediatamente all'inseguimento. Percorsero centinaia di chilometri in pochi giorni. Cavalcarono verso sud seguendo il Grande Nero. Divorarono le grandi pianure a sud di Antaria, fino ad arrivare a un enorme cratere nel bel mezzo delle praterie. Le sue origini si perdono nella notte dei tempi: si dice che fu formato da un grande meteorite che cadde dal cielo quando gli uomini non camminavano ancora sulla terra.
Arrivato al cratere il Grande Nero si fermò. Andaril I e Victor lo seguirono e lo sfidarono a duello.
Il combattimento che ne seguì fu cruentissimo e fu seguito con meraviglia dagli abitanti del vicino villaggio di Arven, che ne diventarono involontari testimoni.
Lo scontro durò ore e si concuse con la morte del Drago. Anche l'imperatore, per qualche attimo, morì, o almeno così si racconta. Solamente le potenti arti curative di Victor, anche lui gravemente ferito nella battaglia, riuscirono a portarlo indietro tra i mortali.
Il drago prima di perire lanciò una tremenda e irripetibile maledizione.

Ancora oggi gli abitanti di Arven celebrano quest'evento, e le ossa del drago con le sue gemme incastonate che nessuno osa toccare, sono ancora visibili nel cratere chiamato oggi "Cratere del Grande Nero".
Per quanto riguarda la maledizione...diciamo che Sophia ne sa qualcosa, ma questa è un'altra storia che forse racconterò un'altra volta, o forse è meglio che prima o poi la racconti lei.

Sono molto famose le canzoni che celebrano questo epico duello. Sophia ne conosce alcune, che non esista a cantare anche in incontri non ufficiali.
Le è molto caro un canto di battaglia che serve a rincuorare gli animi afflitti e spaventati:


Un'ombra improvvisa comparsa dal nulla
la notte di colpo il cielo oscurò
nere le ali, nero il mantello
l'artiglio feroce scavò fino al centro del cuore.

Fuoco e rovina devastano il mondo
calano le ombre sulle mura
Il dragone sopra il cielo oscurato segue il richiamo
del suo empio corno di guerra
fino alla fine del mondo
e fino all'essenza del terrore

Ora fratelli, il sole sorge
e scintilla sulle nostre spade.
Fratelli, la vittoria è vicina.

<<Ti sfido, combatti, io sarò il tuo fato!>>
ma il grido di gloria mi strozza la gola
rubato dal nemico ormai vinto.

Le mani di luce mi chiamano
parole gentili e il dolore si placa.
Ora mi dicono dormi, riposa
ritorna ancora al tuo sonno.
la luce del giorno ti è stata donata
i tuoi occhi vedono ancora.
Un amico è meglio
che vincere cento battaglie.

2 commenti:

  1. Ciao confermo blog bellissimo graficamente e per contenuti :o)

    RispondiElimina
  2. Grazie. ma il merito è soprattutto di Sophia che ha tante storie da raccontarmi!
    :-)

    RispondiElimina

Licenza Creative Commons
tales of antaria by marco zuodar is licensed under a Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Unported License.